Nitidamente impressa nei dati Istat diffusi alla fine dello scorso ottobre, la fotografia della società italiana del 2013 segnala che il 28,4% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale, secondo la definizione adottata nell’ambito della strategia Europa 2020, laddove l’indicatore deriva dalla combinazione del rischio di povertà, della grave deprivazione materiale e della bassa intensità di lavoro e corrisponde alla quota di popolazione che sperimenta almeno una di tali condizioni.

Porta dell’Europa, la Sicilia si manifesta insieme come luogo geografico di confine dell’Unione e, con il 46,2% delle persone residenti a rischio di povertà o esclusione sociale, Terra in cui più vive sono le sfide che all’Europa sono da alcuni anni imposte da una contingenza storica di trasformazione epocale: dalla globalizzazione all’invecchiamento della popolazione, dalle migrazioni alla crisi finanziaria del 2008, che ha rimesso in discussione insieme a quelli economici i progressi sociali compiuti in Europa nei decenni precedenti.

In questo contesto, anche la strategia politica dell’Unione “Europa 2020”, che mira alla promozione di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, inserisce tra le (sette) iniziative capaci di illuminare l’azione politica dell’Unione – significativamente definite in questo senso “faro” – la Piattaforma europea contro la povertà, la quale per l’appunto persegue l’obiettivo di realizzare la coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione europea e l’inclusione sociale delle persone che vivono in povertà.

Il Convegno, organizzato dall’Amministrazione comunale e frutto della convergente sensibilità di qualificate realtà del Terzo settore e della stessa Amministrazione, traccia una concreta linea di piena continuità con gli obiettivi della Piattaforma e specialmente quello di riunire tutti i soggetti interessati, dall’ente territoriale locale a quelli regionali e nazionali, agli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione, ma anche parti sociali e Terzo settore e le stesse persone in condizioni di indigenza, sì da procedere attraverso un partenariato finalizzato alla lotta contro la povertà.

In questo senso, il Convegno intende anzitutto costituire un momento di ricognizione dello stato della coesione sociale e territoriale a Catania attraverso i dati delle povertà urbane e delle disuguaglianze sociali riscontrate nella nostra Città, dati raccolti e analizzati da studi e analisi di accademici e operatori del settore, e subito dopo descrivere quali forme di esistenza sperimentino gli esclusi del nostro capoluogo.

Quindi intende promuovere una riflessione sulle forme e la sostenibilità del concetto di ben-essere in giorni di crisi morale, economica, sociale, politica, culturale e correlatamente sulle condizioni di pensabilità di un nuovo sistema di welfare, che coinvolga tutti gli attori sociali chiamandoli a partecipare e ad inter-agire con i diversi livelli del governo e dell’amministrazione.

Infine, propone delle testimonianze rappresentative di alcune istanze inclusive elaborate dalla società civile e la risposta sussidiaria dell’Amministrazione, metodologicamente convergenti nell’adozione di un approccio trasversale a tutti gli ambiti legati all’inclusione sociale, come pure stabilisce la piattaforma definita dall’Unione europea.

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