Di fronte ad una condizione di impoverimento materiale e spirituale che attanaglia il nostro Paese ormai da anni, viene rilanciata in Sicilia in questi giorni la campagna “Miseria ladra”, promossa sull’intero territorio nazionale congiuntamente dal Gruppo Abele e da Libera.
I dati forniti dall’ISTAT sono impietosi: nel 2012, il 15,8% della popolazione italiana, pari a 9 milioni e 563 mila persone, si è trovata in condizione di povertà relativa con una disponibilità di 506 euro mensili; il 7,9% della popolazione, vale a dire 4 milioni e 814 mila persone, poi, si è addirittura trovata in condizione di povertà assoluta.
All’interno di un quadro così critico, c’è un dato da tenere specificamente presente, per la gravità che esso assume nel quadro della stabilità degli equilibri sociali e territoriali, specialmente in relazione alla già elevata instabilità politica “strutturale” del Belpaese: si tratta della ulteriore crescita delle diseguaglianze, con accenti che ripropongono la (imperitura?) attualità ed urgenza della questione meridionale.
La crisi, insomma, non è cieca: impoverisce ancora più i poveri, mentre spesso i ricchi riescono a trarne profitto. Anche per questo, sembra davvero di poter dire, come recita il manifesto della campagna, che la povertà rubi la speranza, la dignità, i diritti.
L’invito dei promotori è allora a divenire responsabili e solidali, allo scopo di costruire uguaglianza e giustizia sociale nella nostra Polis. Si tratta, dunque, di divenire cittadini ed amministratori attivi per (ri)trovare ad un tempo il senso della Politica e la sua continuità con l’etica – così superando quell’analfabetismo etico del quale si nutre l’universo dell’anti-Politica, a cominciare da quel microcosmo rappresentato da tutte le mafie.
A Catania, la presentazione della campagna avrà luogo lunedì 27 gennaio, alle ore 18.30, presso la parrocchia del Crocifisso dei Miracoli. Prendendo le mosse dai dieci punti di partenza elaborati a livello nazionale, si tratterà di porre all’amministrazione comunale la questione del welfare nella Città etnea, attraverso proposte concrete e realizzabili capaci di guardare oltre la crisi.
Interverranno alla serata: p. Gianni Notari (sacerdote della parrocchia ospitante e animatore del progetto “Alveare”); Umberto Di Maggio (coordinatore regionale di Libera) e Giuseppe De Marzo (coordinatore nazionale della campagna stessa ed autore della voce “Poveri” nel libro “Grammatica dell’indignazione” edito dal Gruppo Abele); Massimo Asero (Incontro al Viandante); p. Mario Sirica (Locanda del Samaritano – Il Sentiero), d. Piero Sapienza (delegato episcopale per i problemi sociali); Rosaria Rotolo (segr. gen. Cisl Catania); Elvira Iovìno (Centro Astalli Catania).
A tutti sarà chiesto di porre questioni concrete legate alla propria esperienza e/o proposte per l’amministrazione comunale, invitata alla serata e presente nella persona dell’Assessore al welfare, Fiorentino Trojano.